Oggi giorno che l’Intelligenza Artificiale, meglio conosciuta come AI, è entrata a pieno diritto a far parte della nostra vita, e ne parla con una certa competenza pure il Santo Pontefice, non possiamo fare a meno però anche di evidenziare quanto si stia perdendo di vista l’importanza che dobbiamo dare alle cose umane, fatte dall’uomo e costruite sfruttando le sue conoscenze.
Infatti, sempre più spesso si notano sul web frasi e contenuti che non sono propriamente carichi di significato umani: sono impersonali, senza stile, senza anima. Tutto solo pensato per creare belle strutture, lunghe e artificiose, ma senza contenuto reale. E allora come possiamo fare per capire se un testo è stato prodotto dall’uomo o da ChatGPT. Vediamo come scoprirlo.
Comincia dal tono!
Chi scrive e ama la scrittura sa perfettamente che la prima cosa che deve tenere in alta considerazione quando scrive è appunto di farlo con la consapevolezza di usare argomenti di cui conosce o che genera usando la fantasia. Spesso, però, alcuni contenuti non sono sempre alla nostra portata e farsi dare una mano dalle macchine robotiche non guasta. Si scrive ciò che si sa.
Quello a cui dobbiamo però fare attenzione è il tono. Se scrivi tu e prendi spunto dalle informazioni che ChatGPT ti lancia recuperandole dal web e risparmiandoti ore e ore di ricerca, certamente non stai sbagliando; anche perché il tuo tono resta il tuo e non quello di una macchina. Ma se inizia a scopiazzare, le cose chiaramente si notano e sono anche piuttosto facile da riconoscere.
Ecco quali sono i punti focali di chi scrive usando ChatGPT
Scrivere è un atto di naturale predisposizione; ciò significa che non tutti ne sono capaci. E’ un modo per esprimersi, quando a voce vuoi per emozione vuoi per timidezza vuoi perché non viene mai ascoltato, finalmente trovi attraverso la scrittura un modo vero e sincero per dire la tua. Insomma, usi ciò che si definisce naturalezza. Ecco allora come capire se chi ti sta di fronte sta usando ChatGPT per i suoi testi:
- non ci sono riferimenti personali. ChatGPT è una macchina, non ha anima e non ha esperienza
- struttura frasi complesse. Per carità, anche tu ne puoi essere capace, ma ChatGPT li genera meglio di te!
- contenuti vaghi e generalisti. Non dice nulla di concreto, si dà solo al generale, e torniamo al discorso della mancanza di naturalezza, di emozioni e di empatia.
Insomma, se leggiamo qualcosa sul web, oggi che di lettura se ne fa poco o nulla, è chiaro che dobbiamo attirare i nostri lettori e per farlo dobbiamo suscitare interesse, stimoli e gratificazione personale. Servono emozioni, sentimenti, trasporto reale, non semplici giochi di parole. Ecco perché ChatGPT è utile, ma noi dobbiamo comandare sul linguaggio, se vogliamo che l’umanità resti il cardine della nostra esistenza.
Ecco: l’umanità è alla base della scrittura. Se perdi di vista la tua essenza di uomo, è chiaro che prima o poi cederai il passo solo alla tecnologia, che se si evolve, è solo per merito nostro e non nel tentativo di superare ciò che l’uomo è. Tutto ruota intorno all’uomo, è quel concetto antropocentrico su cui si basa la cultura nell’antichità: l’uomo è il centro del mondo, e la sua umanità deve essere alla base di ciò che produce, e quindi anche di ciò che scrive.