Il mese di Febbraio è arrivato e con esso anche la certezza che qualcosa di nuovo aspetta moltissime persone, come ad esempio il bonus Inps che poi altro non è un sussidio di 250 euro, insomma una agevolazione che potrebbe anche migliorare la vita di moltissime persone e che di fatto fa comoda a tanti.
Si tratta di un aiuto pensato per le madri che hanno un rapporto di lavoro come dipendenti a tempo indeterminato e questo aiuto vale anche per le donne che lavorano nel settore privato e le impiegate pubbliche. Insomma è un aiuto che per chi è genitore vale la pena di prendere in considerazione.
Bonus da 250 euro, quali sono i requisiti
Tanto per cominciare per potere presentare la domanda all’Inps è necessario essere madri con un reddito annuale che non possa superare i 4 mila euro e con due o più figli a carico. Il più giovane inoltre deve avere almeno dieci anni e se i figli sono tre il più piccolo deve avere meno di diciotto anni .
L’aiuto prevede anche una esenzione totale di quelli che sono i contributi previdenziali sempre a condizione che il loro ammontare si possa mantenere entro sempre il limite dei 3 mila euro e poi finisce quando il limite di età del figlio più piccolo cessa e quindi smette di esistere. Senza alcun dubbio.
Come si presenta la domanda
Per potere inviare la domanda, una volta che si è capito che i requisiti esistono, si deve entrare nella pagina riservata dell’ente e utilizzare lo SPID e poi anche la carta d’identità elettronica e anche la carta nazionale dei servizi. Poi da quel momento si deve anche compilare il modulo apposito.
- Bonus 250 euro
- requisiti
- presentare la domanda
Una volta che la domanda è stata presentata non si deve fare altro che aspettare che venga portata avanti la lavorazione e che quindi si possa capire se è stata accettata o rifiutata. E’ anche giusto sottolineare che questa domanda è stata accolta da diverse critiche, non tutti sembrano averla apprezzata.
La critica maggiore riguarda il fatto che sono state escluse da questo sussidio le mamme pensionate o anche quelle che hanno un figlio con delle disabilità e poi anche le donne che sono in uno stato di disoccupazione e quelle che di fatto lavorano anche saltuarimente. Insomma ci sono delle cose che hanno fatto storcere il naso ma che forse con il passare del tmepo possono anche mettersi apposto.