Quanto valono le 500 lire bimetalliche? Ecco quanto valgono

Per molti le 500 lire bimetalliche sono state le uniche di tale valore riconosciute e riconoscibili, anche se storicamente esistono molti esemplari anche precedenti e dal valore maggiore dal punto di vista collezionistico. Resta, la versione bimetallica, molto importante, anche perchè è stata una delle primissime, forse la prima in assoluto, emissione ad essere coniata in questo formato.

Ma quanto valgono le 500 lire bimetalliche oggi? Anche se ne immaginiamo una sola, come formato e specie in realtà ne esistono varie e sono tutte mediamente interessanti sotto il profilo storico, ma ancora di più da quello di collezione vera e propria. Nonostante abbiano avuto tutte più o meno un ampio tipo di diffusione, il valore di alcune versioni è molto diverso.

Il significato della 500 lire bimetallica

Interessante la costituzione di questa moneta, la cui diffusione è iniziata nei primi anni 80, risultando essere la vera sostituita della 500 lire d’argento, emessa in quantità considerevoli fino a metà anni 60. La 500 lire bimetallica non presenta argento ma è coniata in bronzital nella parte centrale, una sorta di ottone impiegata già per altre monete italiane (come la 200 lire) mentre la parte esterna è in acmontial utilizzato per le 50 e 100 lire.

La forma più famosa è la tradizionale, con il palazzo del Quirinale di Roma sul fronte, l’altro lato presenta invece una testa femminile alata con le diciture della repubblica italiana seguendo lo stile tradizionale utilizzato ai tempi per tutte le monete italiane. Non è però prevedibilmente l’unica, anzi esistono le commemorative, emesse in vari esemplari diversi ma poco valevoli dal punto di vista del collezionismo.

Valore odierno

La 500 lire “standard” con il Quirinale non farà diventare nessuno ricco ma è molto interessante nelle versioni che presentano una firma dell’incisore leggermente più piccola delle altre e la testa della donna di misura media, infatti nel corso del tempo questi dettagli sono divenuti alternativamente leggermente più grandi o piccoli quindi, quelli che valgono di più sono.

  • I pezzi del 1983 e 1986 che presentano la firma piccola e la testa della donna media
  • Questi pezzi possono valere da circa 15 fino a 70 euro, solo se in Fior di Conio

Esistono anche versioni diverse delle 500 lire bimetalliche, emesse per altre realtà come il Vaticano e San Marino. Date le ridotte estensioni territoriali di queste piccole nazioni è l’Italia a farsi carico (anche oggi è così per le monete dell’euro) della loro creazione. Mediamente sono queste quelle più ricercate come intuibile, essendo state concepite in minori quantitativi.

Ad esempio la moneta sammarinese da 500 lire del 2000, l’ultima in ordine di tempo dedicata al Lavoro, dove è presente un vecchio arcolaio vale tra i 25 ed i 60 euro, mentre il Vaticano presenta varie monete interessanti, specie le ultime come le emissioni con Grano e Olive del 1998 dal valore medio tra i 10 ed i 45 euro, fino alla moneta della Terrasanta del 2000, fino a 70 euro di valore.

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